Da Porta San Giovanni a Santo Stefano Rotondo e ritorno

ITINERARIO

Piazzale Appio - Porta San Giovanni – Porta Asinara – Piazza di Porta San Giovanni – Statua a San Francesco d'Assisi – Basilica di San Giovanni in Laterano – Triclino Leonino – Piazza San Giovanni in Laterano – Scala Santa – Palazzo Lateranense - Obelisco Lateranense – Piazza Giovanni Paolo II – Loggia delle Benedizioni – Battistero – Vescovado – Giardini interni Ospedale San Giovanni – Antichi resti in Via di santo Stefano Rotondo – Via di Santo Stefano Rotondo – Chiesa di Santo Stefano Rotondo – Resti pilone acquedotto di Claudio – Ospedale Militare del Celio – Resti del Ludus Magnus – Basilica di san Clemente – Basilica dei SS. Quattro Coronati. Via di San Giovanni in Laterano.

                                       

  Iniziamo le nostra passeggiata, con un breve ma interessante itinerario che ci porterà a visitare una piccola e quasi sconosciuta porzione dei Rioni Monti, sfiorando il Celio e l’Esquilino. Il nostro appuntamento è a Piazzale Appio proprio davanti ad una delle porte più conosciute delle Mura Aureliane:PORTA SAN GIOVANNI.

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Foto 1 Porta san Giovanni  

Composta da un solo arco, fu realizzata da Papa Gregorio XIII nel 1574 per agevolare il transito delle merci provenienti dal Sud. La sua apertura decretò la chiusura della vicinissima ma ormai obsoleta PORTA ASINARA.

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Foto 2 Porta Asinara

Questa imponente porta che deriva il suo nome dalla Via che da qui partiva. Era frequentatissima da asini da soma, che trasportavano a loro volta merci ma solo dagli orti che erano numerosi subito oltre la porta. Era una delle tante porte minori dette per questo motivo posterule.

   Fu costruita tra il 271 e il 275 ed era inizialmente priva delle torri attuali che furono costruite in seguito da Onorio fra il 401 e il 402. Era quello il periodo in cui Roma iniziava a temere le invasioni barbariche. Nonostante queste ulteriori fortificazioni   però, qualche anno dopo non ressero l’impatto degli attacchi.    

E’ interessante sapere che durante il periodo natalizio, all’interno e sotto gli archi e le torri di questa porta, si svolge il Presepe vivente.

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Entrando in Piazza di Porta San Giovanni,

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   la prima cosa che nota è la statua dedicata a SAN FRANCESCO D’ASSISI

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Che insieme al Triclino Leonino e alla Scala santa che vedremo in seguito, appartiene al Rione Esquilino.

   Questa statua fu inaugurata nel 1927 in occasione del settimo centenario della morte del Santo. Né la scelta del luogo ove fu posta né la posa assunta furono casuali. Essendo questa la Sede del Papa, era ovvio che proprio qui il santo giungesse per presentare la sua Regola e ricevere dal Papa il permesso per continuare la sua opera evangelizzatrice nel modo che poi tutti oggi conosciamo. Dello stesso gruppo scultoreo, fanno parte cinque figure tutte in posizioni diverse, che rappresentano i frati che lo accompagnarono.

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  Lasciata la statua alle spalle davanti a noi si aprono i giardini antistanti la BASILICA LATERANENSE DI SAN GIOVANNI.

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   Tutta questa zona prende il nome da un’antica famiglia di patrizi: i Laterani proprietari di tutta questa immensa area in un lontano passato.

   La Basilica è la prima e più importante delle quattro principali Basiliche di Roma. Il suo primato deriva dall’essere la sede del Papa in quanto Vescovo di Roma e la più antica Basilica d’occidente.

   Sorge sul Colle Celio ed ha il titolo onorifico di “OMNIUM URBIS ET ORBIS ECCLESIARUM MATER ET CAPUT”, ovvero “Madre e capo di tutte le Chiese nella città e nel mondo”.

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E’ dedicata ad entrambi i Giovanni, sia il Battista che l’Evangelista e fa parte del più ampio complesso Lateranense cui appartengono anche altre importanti strutture che vedremo tra poco.

   

All’interno del colonnato della facciata, troviamo l’importantissima PORTA SANTA

Questa porta si apre solo durante gli Anni Santi e a meno di particolari indizioni, ogni 25 anni.

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L’interno della Basilica è incredibilmente ricco di Storia e di opere d’arte

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Ad iniziare dal soffitto a cassettoni fatto costruire dai Papi della famiglia Medici

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Al centro del transetto l’alto tabernacolo fatto erigere da Papa Urbano V nel 1367. Una curiosità di questo tabernacolo: sull’altare presente al suo centro, può celebrare messa solo il Papa.

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In alto c’è da sottolineare un reliquiario contenente le reliquie delle teste degli Apostoli Pietro e Paolo.

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Spettacolari il presbiterio e l’abside di fattura medioevale ma che portò, per la sua realizzazione, alla distruzione del mosaico primigenio.

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Il mosaico attuale comunque è un rifacimento di quello originale

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Molto ci sarebbe da descrivere ancora su questa Basilica che da sola varrebbe una visita molto più approfondita e che rimando alla vostra curiosità. Da non perdere invece è il Chiostro

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In cui è conservata la cosiddetta SEDIA STERCORARIA

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Che altro non è che una sedia di quelle che erano presenti nelle latrine delle Terme.

Intorno a questa nacque la leggenda della Papessa Giovanna. Questa nobildonna riuscì attraverso un incredibile travestimento e con una indubbia capacità, a farsi eleggere Papa. Durante il suo trasferimento da San Pietro a San Giovanni, però, essendo incinta e arrivato il momento, diede alla luce suo figlio proprio per la strada. Da allora, le sedie che servivano per il trasferimento dei Papi furono dotate di un buco centrale per “controllare” che tutto fosse al “suo posto”.

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Usciti dalla Basilica, eccoci al cospetto dell’imponente TRICILINO LEONINO che è ciò che resta di un’enorme sala per banchetti dell’antico Palazzo Lateranense fatto ricostruire da Leone XIII ne IX secolo.

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ove troviamo un altro gioiello LA SCALA SANTA

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    Secondo la leggenda è la scala salita da Gesù per arrivare al cospetto di Ponzio Pilato. Il complesso, che comprende anche una chiesa e un coro interni, fu costruito

nel XVI secolo.

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Volgiamo ora le spalle alla Scala santa e alla nostra sinistra vediamo il grande edificio del PALAZZO LATERANENSE

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Che è stato per più di mille anni, sede ufficiale dei Papi fino al 1304. Quello attuale è frutto di molti rifacimenti.

 

Davanti a noi il grande OBELISCO LATERANENSE

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Risale al tempo dei Faraoni Tutmosi III e IV (XV secolo a.C.) Fu portato a Roma nel 357 da Costantino II e venne posto sulla spina del Circo Massimo ove si trovava già l’Obelisco Flaminio. Fu ritrovato in tre pezzi nel 1587 e per volere di Papa Sisto V fu collocato ove è ora.

  Un angolo della piazza a lui adiacente, è stato dedicato a Giovanni Paolo II. Qui troviamo anche l’ingresso laterale del Palazzo Lateranense e importantissimo il PALAZZO DELLA LOGGIA DELLE BENEDIZIONI

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Con i due campanili gemelli. L’importanza di questa loggia risiede nel fatto che da qui si affacciò Bonifacio VIII nel 1300 per indire il primo giubileo della storia.

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Alla fine della piazza troviamo poi il BASTTISTERO

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Di forma ottagonale, fu costruito per volontà dell’imperatore Costantino nel IV secolo

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Al suo fianco l’ingresso carrabile al VESCOVADO

 

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Al cui interno trova sede l’UNIVERSITA’ LATERANENSE

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Usciti dal Vescovado, davanti a noi ecco il grande edificio dell’OSPEDALE DEL SALVATORE. Luogo ove San Francesco ricevette materialmente la Regola.

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Due sono le ultime particolarità che troviamo sulla piazza per completarne la descrizione e le troviamo tra la piazza e Via Merulana: l’ANTICO OSPEDALE DELLE DONNE

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Sopra a questo, incastonato tra i palazzi, una piccolissima porzione dell’ACQUEDOTTO DI CLAUDIO.

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   Torniamo sui nostri passi e lasciamo alla nostra destra l’Ospedale del Salvatore e appena iniziata Via dell’Amba Aradam, incontriamo l’ingresso dell’Ospedale san Giovanni. Al suo interno possiamo ammirare in ottimo stato, i RESTI DI UN PORTICATO ROMANO DI ETA’ IMPERIALE

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Oltre ad una splendida Fontana barocca

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   Attraversiamo i giardini e usciamo dalla porta posteriore. Ci troviamo in Via di Santo Stefano Rotondo proprio a fianco della chiesa dei Santi Andrea e Bartolomeo. Purtroppo non visitabile.

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   E’ ora di lasciare l’enorme e importante complesso di san Giovanni e delle sue piazze per addentrarci lungo percorsi meno conosciuti ma non per questo meno interessanti. Per far questo iniziamo a percorrere la già citata via di Santo Stefano Rotondo ove troviamo subito sotto una tettoia e dietro un colonnato chiuso con 8 colonne raccogliticce

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alcuni REPERTI ARCHOLOGICI DELL’ANTICA ROMA. Di un certo pregio soloun bassorilievo di Cristo e un sarcofago raffigurante l’Ultima Cena.

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Continuiamo ora su Via di Santo Stefano Rotondo costeggiando alla nostra sinistra il retro dell’Ospedale san Giovanni mentre alla nostra destra camminiamo a fianco ai resti dell’Acquedotto di Claudio che ritroveremo in altra passeggiata, alle pendici del Colle Palatino.

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Che nasconde alle sue spalle il vasto complesso dell’Ospedale militare del Celio per costruire il quale furono abbattute o al meglio del loro destino, interrate, ville romane di estremo interesse storico artistico che su questo Colle trovavano luogo preferito.

   Dopo poco, bisogna fare un po’ di attenzione perché alla nostra sinistra, dopo l’ingresso carrabile dell’Ospedale Britannico, arriviamo ad un piccolo e davvero poco appariscente ingresso di una delle chiese meno conosciute e poco visitate dai turisti ma che è, a mio parere, tra le più belle e originali chiese di Roma.

Sto parlando della CHIESA DI SANTO STEFANO ROTONDO

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   Costruita nel V secolo,

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era in origine costituita da tre anelli concentrici. Il primo e più interno che è quello ancora esistente. Ha un diametro di 22 metri ed è circondato da 22 colonne

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   Il tutto attualmente, è circondato da un muro circolare che costituisce la parete esterna della chiesa ma in cui si indovinano ancora le posizioni delle colonne. Il suo diametro è di 42 metri.\texts\PSGiovanniAttach/d409373a-1ef1-4cc0-aea5-b407aa252678_Pictures_1000000000000580000003A87023772CE8315A8F.jpg

In passato vi era un terzo centro esterno a tutto ma che oggi è scomparso. Molto importanti gli affreschi e i mosaici

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Soprattutto quello del sepolcro dei martiri Primo e Feliciano cui venne costruito un altare con abside

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Tra le tante particolarità di questa magnifica chiesa, il Tabernacolo Barocco

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Usciamo dal piccolo ingresso sovrastato da una costruzione cinquecentesca e dopo

pochi metri ci imbattiamo nei resti isolati di un pilone dell’Acquedotto di Claudio

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Giriamo verso destra e, imboccata la Via Claudia, passiamo davanti all’Ospedale Militare

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   Alla fine della strada siamo in vista del Colosseo ma non è certamente qui che vogliamo fermarci. La nostra attenzione e la nostra curiosità invece, deve essere attratta per ammirare dei resti posti qualche metro sotto il livello stradale. Sono i resti del LUDUS MAGNUS

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   E’ questo un sito molto importante nonostante sia poco ammirato essendo al cospetto di uno dei monumenti più famosi del mondo ma che a lui è strettamente legato. Oggi è visibile solo una piccola porzione di quello che un tempo fu un anfiteatro che poteva contenere più di mille posti. Era adibito agli allenamenti dei gladiatori ma anche a spettacoli privati organizzati per ricchi patrizi e nobili.

   La maggior parte dell’anfiteatro, che probabilmente aveva anche un gemello a lui contiguo, è nascosta sotto le attuali costruzioni circostanti.

   Era collegato al Colosseo con un passaggio sotterraneo che consentiva ai gladiatori di fare delle entrate sceniche molto spettacolari.

 Non dimentichiamo che ai tempi, i gladiatori, soprattutto i più forti e conosciuti, erano delle vere e proprie star.

   Abbiamo raggiunto il vertice il vertice più lontano di questa nostra prima passeggiata. Non ci resta che tornare indietro seguendo un percorso alternativo

Che ci porterà a visitare altri siti importantissimi.

 Imbocchiamo quindi Via di San Giovanni, per i romani “LO STRADONE”

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Un tempo questa era la strada percorsa dai Papi appena eletti che si recavano da S. Pietro a San Giovanni per prendere possesso della Diocesi in quanto Vescovi di Roma. Solo dopo poco ci fermeremo per la visita alla Basilica di san Clemente.

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E’ importante dire, che la Basilica che vediamo attualmente, fu costruita nel XII secolo anche se è stata ristrutturata molte volte nel corso dei secoli e fino al XVIII secolo.

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Nel XIX secolo furono scoperte altre costruzioni su cui questa sorge, in particolare è stata scoperta un’antica basilica che fu costruita all’interno di un altro edificio che fu di proprietà di un patrizio. Sotto di questa varie costruzioni di epoca ancora più antica. Una stratificazione storica quindi, attraverso la quale si possono ripercorrere il succedersi dei secoli, degli stili.

    Purtroppo durante la visita a questa Basilica non è possibile in nessun modo fare foto agli interni e soprattutto nessun tipo di foto può essere fatta nei sotterranei.

All’uscita si può ammirare nella piazza di San Clemente, il QUADRIPORTICO con PROTIRO medioevale.

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Per concludere la nostra passeggiata, dobbiamo ora risalire brevemente sulle pendici del Colle Celio. Percorrendo un breve tratto di Via dei Querceti fino ad incontrare Via dei SS. Quattro Coronati

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   Incontrare questa Basilica dà una sensazione strana. Il luogo è silenzioso ed isolato nonostante siamo a poche centinaia di metri sia dal Colosseo che da San Giovanni. Le prime notizie che in questo sito ci fosse un luogo di preghiera, risalgono a delle note   su una cappella votiva risalente al 595.  

   Il suo nome deriva probabilmente da quello dei quattro martiri qui giustiziati per non aver voluto abiurare la fede cristiana e che risponderebbero ai nomi Severo, Severiano, Carpofaro e Vittorino. All’esterno, nella parte posteriore, si possono notare ancora le mura della prima chiesa che si riconoscono nettamente nella parte bassa.

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Mentre le fiancate esterne richiamano subito alla mente le fortificazioni medioevali

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   Vista da fuori, l’aspetto non ricorda affatto una chiesa, quanto piuttosto un palazzo fortificato di epoca medioevale con la tozza torre campanaria.

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   La prima chiesa fu costruita qui da Onorio I che regnò tra il 625 e il 638. Fu assegnata poi nel corso dei secoli a varie congregazioni finchè nel 1560 passò alle suore agostiniane che ne mantengono tuttora la cura.

   Attraverso un primo portico, si accede al primo cortile

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Attraversato quest’ultimo, si passa sotto un architrave di stile carolingio e si accede ad un secondo cortile

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Probabilmente derivato dall’antica navata della chiesa preesistente. Eccoci infine nella chiesa attuale

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Notevole è la cappella di San Silvestro del 1264 che ha un pavimento cosmatesco

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Non si può dire conclusa la visita a questa chiesa se non si visita il suo chiostro che è considerato uno dei più belli di Roma

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Ove sono conservati resti appartenenti a varie epoche

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Non dimentichiamo infine, che in questa chiesa è presente una delle poche ruote degli esposti ancora presenti a Roma

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      Usciti sulla piazzetta, non ci resta che percorrere il breve tratto che ci riporterà

nuovamente in P.za San Giovanni ove concluderemo questa nostra prima passeggiata.