CONOSCETE DAVVERO IL CAMPIDOGLIO?
ALLA SCOPERTA DEL COLLE PIU’ IMPORTANTE E AFFASCINANTE DI ROMA
ITINERARIO
Il periplo del Colle: Sant’Omobono e la Torre dei Pierleoni – La Rupe Capitolina - Le scalinate convergenti del Campidoglio e dell’Ara Coeli – l’Insula – L’Altare della patria e la Tomba di Bibulo – l’inizio della Via Flaminia – Il Carcere Mamertino e San Giuseppe dei Falegnami – La scalinata delle odi barbare – la salita del Clivo Argentario – Sulla sommità: I Templi di Iuno moneta e quello di Giove Custode – Il Palazzo Senatorio – l’Arce Capitolina – la scalinataa dell’Ara Coeli – la Piazza michelangiolesca e la statua a Marco Aurelio – La facciata del Palazzo Senatorio e la Torre Campanaria – Il Palazzo dei Conservatori e il Palazzo Nuovo – Palazzo Caffarelli – L’interno dell’Ara Coeli – La vetta del Capitolium – La Rupe Tarpea – La discesa dal Colle.
Come quasi tutti i colli di Roma, anche il Colle Capitolino o Campidoglio, è costituito in realtà da due alture distinte anche se vicinissime fra loro. Il Capitolium propriamente detto è quello su cui sorgeva il tempio di Giove e su cui sorge oggi Villa Caffarelli, è alto 51 mt. ed è diviso dall'altra altura, quella ove sorgeva l'Arx Capitolina alta 48 mt. che è quella dove oggi sorge la chiesa di Santa Maria in Ara Coeli. Le due alture, sono divise da una sella detta Asylum che è alta appena 37 mt. e che corrisponde all'attuale Piazza del Campidoglio. Questo colle con il sottostante Foro Romano, in un primo tempo non apparteneva alla Roma quadrata primigenia che gli archeologi collocano invece sulle pendici e sulla vetta del Colle Palatino. Fu aggiunta a questa da Re Tito Tazio, re sabino che governò Roma insieme a Romolo, dopo il ratto delle Sabine. Questi riuscì nella conquista della rocca grazie al tradimento di Tarpea che viene ricordata, per il nome che fu dato dai Romani ad una rupe da cui erano soliti gettare i bambini nati con gravi deficienze e che vedremo nel corso del nostro excursus. Nel 460 venne occupato nuovamente dal sabino Appio Erdonico che, dopo quattro giorni però, fu sconfitto e ucciso. Dopo questa guerra, sia il Campidoglio che il Quirinale, che al tempo facevano parte di un unico agglomerato collinare, furono inglobati entro le mura della città. Il suo nome deriva probabilmente dal nome di Aulo Vibenna, fratello di Celio, la cui testa venne ritrovata qui durante gli scavi del tempio di Giove. Da questo ritrovamento, il nome di caput Auli, da cui Capitolium. Il Colle fu abitato fin dall'età del bronzo . Intorno al 1000/ 1200 a.c. Vi erano qui insediamenti testimoniati da labili ritrovamenti di sepolture e tracce di artigianato dei metalli. In età storica il Campidoglio si configura come la vera e propria acropoli sacra della città: sul Capitolium venne edificato dagli ultimi re della tradizione romana, i Tarquinii, il Tempio di Giove Capitolino, inaugurato però nel primo anno dell'era repubblicana, il 509 a.C. Recenti indagini archeologiche hanno permesso di mettere in luce le possenti fondazioni del tempio, perfettamente conservate e inglobate nelle strutture del cinquecentesco Palazzo Caffarelli. Sull'Arx, l'altura che la tradizione assegna al popolo sabino e sulla quale oggi sorge l'imponente mole della basilica dell'Aracoeli, sorse il Tempio di Giunone Moneta, sede della zecca dello Stato romano. La storia architettonica del Campidoglio si intreccia, per tutto il medioevo, con le vicende delle istituzioni comunali: dal 1143/1144 – anno di nascita del Comune romano – una rivoluzione antipapale (renovatio Senatus) insedia in Campidoglio una magistratura collegiale di cinquanta Senatori con funzioni di governo cittadino e giudiziale. All'inizio del Duecento questa magistratura viene sostituita da quella di uno o due Senatori affiancati da un Consiglio Comunale con potere deliberante. Nel 1299 il Palazzo Senatorio si trasforma con l'apertura di una loggia affacciata sulla piazza che ospita il mercato. Si sancisce così il ribaltamento della prospettiva: mentre in età romana i monumenti principali del colle sono rivolti verso il centro monumentale della città (cioè verso il Foro), nel medioevo il Campidoglio si apre verso il Campo Marzio. Nel Quattrocento il Palazzo Senatorio appare come una fortezza munita di torri – costruite da Bonifacio IX (1389-1404), Martino V (1427) e Niccolo V (1447-1455) – mentre la facciata sulla piazza, munita di una doppia scala, presentava tre finestre a croce guelfa e una loggia al secondo piano; a quest'epoca deve anche risalire una trasformazione in forma monumentale del vecchio palazzo dei Banderesi (capitani della milizia cittadina) come sede dei Conservatori. Nel 1537, Paolo III Farnese commissiona a Michelangelo il trasferimento dal Laterano e la sistemazione al centro della piazza della statua equestre di Marco Aurelio, salvatasi dalla sistematica perdita dei bronzi antichi perché, nel medioevo, fu creduta la statua dedicata a Costantino, primo imperatore cristiano. Inizia così la completa risistemazione della Piazza e dei palazzi che la circondano a cominciare dal Palazzo Senatorio per passare dal Palazzo dei Conservatori e per finire al Palazzo Nuovo, suo dirimpettaio. Fu solo nel 1940 però che si completò il progetto michelangiolesco con la pavimentazione della Piazza che oggi è possibile ammirare. Ma la nostra visita al Colle del Campidoglio, la faremo iniziando dalla base per girargli intorno e poi salire per completarne la visita. Iniziamo quindi dalla parte più vicina al Tevere. Qui si trovano gli scavi di S. Omobono. Importanti perchè qui furono trovati documenti che ci hanno permesso di meglio conoscere la storia della Roma arcaica.
Poco oltre troviamo i primi contrafforti del Colle e precisamente la Rupe Capitolina
Questi preannunciano la splendida scalinata Michelangiolesca del Campidoglio, che fu costruita da Giacomo della Porta e a fianco i 124 scalini di quella dell'Ara Pacis. Una vista mozzafiato
Ma continuiamo per ora il periplo del Colle che ci porta poco dopo, davanti ad una costruzione di epoca romana: l’insula. Esempio e testimonianza delle costruzioni a più piani della città. I suoi interni sono ancora visitabili
Qualche passo e appena girato l'angolo ci troviamo al cospetto di uno dei monumenti più famosi di Roma, l'Altare della Patria.
Vi invito ad una visita al suo interno poiché custodisce varie testimonianze della nostra storia più recente a partire dalle guerre per l’Unità d’Italia con la mostra permanente delle bandiere d combattimento
Fino a giungere al cuore del complesso: il sacello ove fu tumulato il Milite Ignoto
Sulla prima delle sue logge, troviamo la statua equestre a Vittorio Emanuele. Dobbiamo ricordare come curiosità, che nella pancia di questo cavallo, subito prima dell’inaugurazione avvenuta nel 1911, si tenne una cena con 24 persone, queto per dare l’idea della sua grandezza.
Sulla seconda loggia, troneggia la dicharazio0ne della vittoria della prima guerra mondiale
Per finire, saliamo sull’ultima loggia da cui si può ammirare un panorama a 360° sulla città. Verso nord il tracciato dell’antica Via Flaminia, oggi Via del Corso, sullo sfondo a sinistra, Monte Mario e in distanza i monti della Sabina
A sud Il Colosseo e la Basilica di San Giovanni
A est la Basilica dei SS. Apostoli, Trinità dei Monti e Villa Borghese
Mentre a ovest San Pietro e il Gianicolo
Molto ci sarebbe ancora da dire e mostrare ma come sempre io cerco di solleticare la vostra curiosità per approfondire e visitare personalmente i luoghi.
Usciti dal complesso, quello che attrarrà certamente la nostra curiosità, sono le due sculture poste ai lati della sua base. Pensato come fosse la nostra penisola, il Complesso del Vittoriano è circondato dal mare, per cui a sinistra è stata posta la statua del Mar Adriatico
A destra quella del Mar Tirreno
Davanti al monumento troviamo un piccolo monumento arcaico molto importante perchè si tratta della tomba di Caio Publio Bibulo. Questa presenza sta ad indicare che qui si era già al di fuori della città primigenia e fuori dal Pomerio.
Continuiamo il periplo fino ad incontrare i resti di un antichissimo muro. Questo era il muro che si trovava sulla sella che nella Roma arcaica univa il Campidoglio con il Colle del Quirinale e poi spianata per far posto al Foro di Traiano.
Poco oltre il Museo Nazionale del Risorgimento che fa parte del Complesso del Vittoriano, sede di mostre anche importantissime
Subito dopo la ripida scala dell'Arce Capitolina che ci porterebbe direttamente sulla P.za del Campidoglio.
Prima di salire sul Colle però, completiamo il periplo dello stesso imboccando via S. Pietro in Carcere. In antichità questa era il tracciato dell’Antica Via Flaminia che, partendo dai Fori, portava verso nord. Una particolarità importante e che per un tratto, questa strada conserva ancora una parte del basolato originale
Lungo il suo percorso, si possono ancora vedere gli archi delle botteghe degli argentieri a destra
Mentre a sinistra, l’uscita delle botteghe che avevano la loro entrata nel foro di Cesare
La strada prende il nome dalla chiesa che troveremo alla fine. Si tratta infatti di una chiesa importantissima: San Giuseppe dei Falegnami. Il nome le deriva dalla congregazione dei falegnami che la prese in affitto nel 1540. L’importanza invece deriva dalla presenza alla sua base, del Carcere Mamertino, carcere in cui fu imprigionato San Pietro.
Sotto la Chiesa, come anticipato, è presente il carcere Mamertino, un tempo detto Carcere Tulliano da un polla che sgorga al suo interno TULLUS = POLLA. Tra la chiesa e il carcere è presente un basso ambiente, oggi occupato da una chiesetta ma che un tempo era il luogo in cui venivano strangolati i prigionieri e gettati attraverso un foro nell'ambiente sottostante.
Questo ambiente è l'unico rimasto esattamente come era nel periodo romano antico.
E' giunto quindi il momento di salire sul Colle e lo faremo proprio dalla scalinata dietro la chiesa.
La scalinata è piuttosto ripida ed è quindi interrotta da alcuni pianerottoli. In uno di questi vi è una stele che porta impressa la poesia del Carducci: le Odi barbare
Soffermiamoci un attimo su uno di questi pianerottoli per dare uno sguardo dall'alto nei Fori sottostanti. Proprio sotto di noi ecco il Tempio della Concordia
E poco più in là, proprio sotto la Rupe Tarpea, il Portico degli Dei Consenti, Ove secondo la leggenda, furono preparati i giacigli per gli Dei sacri ai romani.
Questi pianerottoli sono importanti perchè ci permettono di osservare da vicino le stratificazioni avvenute attraverso i secoli, del Palazzo Senatorio. Nella parte più bassa infatti, possiamo distinguere il Tabularium. Il nome deriva da Tabulae = Documenti. Qui infatti erano conservati i documenti che riguardavano lo Stato.
Sopra questo, si vede la parte posteriore del Palazzo Senatorio, usato dapprima come fortezza, poi addirittura come deposito di sale.
Al suo fianco la Torre di Papa Martino V Colonna, eretta nel 1427. Come si può vedere sia dalla forma che da dove si collocano le prime aperture, si capisce come fosse stata pensata più come opera difensiva. D'altro canto i Papi, soprattutto quelli provenienti da famiglie nobili di Roma, sempre in lotta fra loro, seguivano spessissimo le fortune legate alle loro famiglie nonostante il soglio papale.
Abbiamo così quasi terminato il periplo del Colle. Dobbiamo interromperlo per ora, per la presenza della recinzione dei Fori. Lo riprenderemo quando ne ridiscenderemo. Per salire sul Colle però, lasciamo l'ultimo tratto della scalinata e torniamo sui nostri passi per non rinunciare a salire dalla strada panoramica che con pochi tornanti, ci porterà in un punto molto importante del Campidoglio senza rinunciare così allo splendido panorama che ci offre il Clivo Argentario.
Questa antichissima strada che dall’inizio dei Fori Imperiali sale sul Colle con stretti tornanti, arriva sul fianco del palazzo Senatorio e quindi sulla piana dell’Asilum in cui sono ancora visibili alcuni resti. Per chi non lo ricordasse, questa è la sella che divide le due alture principali di cui è composto il Campidoglio.
Qui troviamo i resti di due templi tra i più antichi della città. Il primo era il tempio della zecca di Roma perché qui venivano battute le monete, da cui il nome: Tempio di Iuno Moneta (Giunone)
La leggenda vuole, che fu dalla loggia che da questo si affaccia sui Fori che i Romani furono avvertiti dalle oche della dea, dell’imminente invasione dei Galli di Brenno.
Vicinissimo a questo, l’altro tempio quello di Giove Custode ove, leggenda vuole, Romolo accogliesse i fuoriusciti di altre etnie e che formarono il primo nucleo dei Romani.
Ed ecco davanti a noi la parte laterale del Palazzo Senatorio
Mentre alle nostre spalle la scalinata che conduce alla sommità dell’altura dell’Arce Capitolina
Salita la quale ci appare subito come gli edifici si siano incastrati nel corso dei secoli
Proprio su questa altura, in tempi recenti, è stato individuato il Tempio Auguraculum (àuguri). Quello cioè in cui gli indovini davano i loro responsi per il futuro.
Qui cominciamo anche ad intravedere uno dei lati della Basilica dell'Ara Coeli
Alle nostre spalle si nota bene la sella dell'Asylum con sullo sfondo la vetta del Capitolium.
Scendiamo quindi e ci troviamo nella piazza Michelangiolesca, ove è posta la statua equestre di Marco Aurelio
La statua fu voluta dallo stesso Michelangelo per sottolineare la divisione dei poteri temporale e spirituale.
La facciata del Palazzo Senatorio, è dominata alla base dalla doppia rampa pensata e realizzata dallo stesso Michelangelo.
Al centro delle due rampe vi è la fontana ideata e realizzata da Matteo di Città di Castello nel 1588 e che personifica la Dea Minerva in rappresentanza di Roma. Ai lati le due statua raffiguranti i due fiumi di due delle più grandi civiltà mediterranee: a sinistra il Nilo e a destra il Tevere.
A sovrastare il tutto troviamo l'antica torre campanaria, simbolo di Roma . Restaurata da Martino Longhi intorno al 1580 perchè colpita da un fulmine, conteneva la storica campana, chiamata dai Romani : Patarina. Il nome deriva dalla guerra con cui i Romani nel 1200, sconfissero i Viterbesi che diedero appoggio agli eretici Patari. Per questo la campana, segno del comune, fu portata a Roma. Annunciava eventi storici o circostanze importanti come l'elezione di un Papa o la sua morte, il passaggio del corteo papale. Suonò in occasione della morte del “ gran Turco “ nel 1481. Si riferisce alla morte del Sultano. L'attuale Patarina non è più la stessa di un tempo, nel 1580 fu sostituita quando crollò la torre e oggi le campane sono due fatte porre in loco nel 1924 da Pio VII.
Dando le spalle al Palazzo Senatorio, vediamo alla nostra sinistra il Palazzo dei Conservatori che costituivano un collegio che si occupava degli affari spiccioli della città. Oggi sede dei Musei Capitolini.
Sulla destra invece il Palazzo Nuovo. Costruito nel 1724 e poco dopo proclamato anch'esso museo
La Piazza è chiusa dalla balconata che la divide dalla scalinata, detta anche cordonata ai fianchi della quale troviamo i due Dioscuri: Castore e Polluce, protettori della città.
Alla destra del Palazzo dei Conservatori, vi è una strada, Via delle tre Pile, che salendo da Piazza Venezia, unisce questa al Piazzale Caffarelli. Il nome della strada, proviene dallo stemma della famiglia Pignatelli, cui apparteneva Papa Innocenzo XI che restaurò parte del Campidoglio. La Villa, oggi del Comune, apparteneva alla famiglia Caffarelli ed è oggi sede anche di un museo.
Oltre al resto, questo sito è importante soprattutto perchè qui è la cima del Capitolium, la cima più alta del Colle e su cui era situato ...il Tempio di Giove. Non dobbiamo far altro quindi che entrare nella villa, sia per visitare il Museo, sia per aver accesso al bar interno alla villa che, oltre ad essere un ottimo punto di ristoro,
ci permetterà di affacciarci sia sui ritrovamenti del Tempio di Giove.
Dalla sua loggia inoltre, sarà possibile godere di una splendida vista su Roma
Prima di uscire dal complesso vale comunque la pena soffermarci nei giardini della villa per gettare anche da qui un sguardo su quanto di bello ci circonda.
Prima di ridiscendere dal Colle è obbligo una visita alla chiesa dell'Ara Pacis, quindi facciamo un breve tratto a ritroso e ci portiamo al suo ingresso dopo esser saliti dalla scalinata
Iniziati a salire gli scalini, non è possibile non accorgerci che proprio nello spicchio di verde che li separa dalla cordonata è la statua di Cola di Rienzo. Fu proprio questo tribuno dalla storia contrastata, che la inaugurò nel 1348.
Terminata non senza una certa fatica, la scalinata (io la chiamo: scalata), ci troviamo finalmente davanti alla facciata della chiesa, inaugurata anch'essa nel 1348
Come avrete ormai capito, non appena si sale di qualche metro dal piano, lo sguardo si posa paesaggi di bellezza incredibile
E' proprio dal piccolo piazzale antistante l'Ara Pacis che si ha la visione migliore della sella dell'Asylum individuato dalla piazza Michelangiolesca, con i due Dioscuri e il Palazzo dei Conservatori e sul fianco, l'ingresso alla Villa Caffarelli.
L'interno della chiesa lascia senza respiro. Tre navate e il pavimento costituito da antiche tombe e il soffitto in cassettoni lignei
Nelle cappelle laterali sono conservate una serie di opere d'arte. A cominciare da due affreschi di Pinturicchio.
Mentre in un'altra il celebre Presepe ligneo
Moltissimo ci sarebbe da dire e da mostrare ma…come sempre: andate di persona e scoprite i tesori di questo luogo! E' ora di lasciare il Colle Capitolino e per farlo ripassiamo davanti al Tempio di Giove lasciandolo alla nostra sinistra
Passiamo davanti alla casa di Tarpea, che porta sul frontone, Roma tra Tarpea e il Tevere
E arriviamo in una piazzetta che è posta alle spalle del nuovo braccio dei musei capitolini e ove inizia la discesa con un belvedere da cui si possono già vedere parte dei Fori.
Continuiamo la discesa finchè una targa non ci avverte che siamo arriva alla famosa Rupe Tarpea.
Alle nostre spalle la parte del Tabularium ove al tempo di Roma antica, si apriva l'ingresso originale
Da qui si gode lo spettacolo dei Fori ed è tra le logge più frequentate dai turisti che scattano foto e filmano tutto il possibile.
Riprendiamo la nostra discesa e dopo aver superato l'ultimo tornante
Ci ritroviamo alla base del Colle e sotto la mole della Rupe Tarpea nella sua parte finale con sopra il belvedere su cui ci siamo fermati prima
Ed eccoci in Via della Consolazione da cui possiamo vedere nella sua completezza il Colle con vista Fori
Una vista aerea della pianta ci può aiutare per la miglior comprensione del famoso Colle Capitolino